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LE INSEGNANTI DI CERIARA: COMUNICATO STAMPA

 

 

 

 

Latina, 19/03/2015

COMUNICATO STAMPA

Tutta la scuola italiana sta vivendo da anni una stagione difficile a seguito del cambiamento della considerazione di cui gode, suo malgrado, nella società italiana. Non c’è Ministro dell’Istruzione che non pensi a riformarla, conferendo l’incarico a esperti che nulla hanno a che vedere con il mondo della scuola, ignorando il fondamentale contributo che gli addetti ai lavoro possono dare.

LA SCUOLA ITALIANA HA BISOGNO DI RIFORME !!!!, dicono tutti questi esperti. Ma nessuno di loro sa spiegare perché quando oltrepassa i confini nazionali un nostro giovane, che ha frequentato la tanto bistrattata e inadeguata scuola e università pubblica italiana,  viene accolto a braccia aperte ed apprezzato da Università e aziende estere.

Parallelamente si chiede alla scuola di risolvere tutte le disfunzioni e i problemi della società italiana,  che né la classe politica né i genitori sanno o possono affrontare.  Quindi ai docenti viene chiesto di insegnare agli alunni: Educazione alimentare, stradale, alla legalità, alla cittadinanza, eccetera eccetera.

Ma quando il personale scolastico, comunità educante per eccellenza, chiede ai ragazzi il rispetto delle regole, che la stessa società vuole che la scuola insegni ai cittadini di domani, ecco che insorgono i genitori, che già oltre 20 anni fa il settimanale Panorama definì “i maggiordomi dei figli” e che l’allora Ministro Fioroni definì “ i sindacalisti dei figli”.

L’articolo pubblicato sul Quotidiano locale  Editoriale Oggi, in data 17 marzo2015, “L’orario degli alunni di Ceriara non si cambia”, non sfugge a questa regola, mettendoci di suo una certa dose di affermazioni velenose, che vanno ben oltre il diritto di cronaca.

Nell’articolo si fa, infatti, riferimento ad un interesse delle insegnanti di Ceriara a sacrificarsi e rimanere “ a scuola fino alle 13 così che poi se ne possono andare a fare spaghetti e vongole a casa propria magari con qualche mezz’oretta di anticipo”, interesse che prevale su quello dei genitori e degli alunni ad entrare mezz’ora più tardi.

La lettura dell’articolo fa, inoltre, capire che questo interesse è talmente potente da imporsi anche sulle decisioni del Consiglio di Istituto, dove sono elette e rappresentate tutte le componenti della scuola (docenti, personale ATA e genitori)  e su quelle dell’Amministrazione Comunale, dove sono rappresentati tutti i cittadini di Sezze.

Sembra quasi di trovarci di fronte ad una nuova loggia massonica, al gusto casareccio di spaghetti e vongole, su cui la Magistratura aprirà sicuramente un’indagine.

Scherzi a parte, le insegnanti di Ceriara, come tutti i docenti Italiani, svolgono il loro lavoro con il massimo dell’impegno ed anche con sacrificio, non per fare gli spaghetti e vongole a casa,  ma perché le retribuzioni dei docenti italiani sono di gran lunga le più basse in Europa, e perché sono costretti, a proprie spese che lo Stato non rimborsa, ad aggiornarsi e dotarsi di strumenti, anche materiali, necessari per il lavoro quotidiano in classe.

Vorrei poi rivolgere all’estensore dell’articolo ed ai componenti del sedicente “Comitato dei genitori dell’Istituto” questa domanda: Quando i loro figli entreranno nel mondo del lavoro, saranno ancora in prima fila e altrettanto battaglieri per rivendicare per loro il diritto ad iniziare il turno di lavoro alle 8.30 piuttosto che alle 8.00 o alle 6.00 del mattino?

Anche imparare a rispettare gli orari contribuisce a formare l’uomo ed il cittadino ed è parte integrante del processo educativo dei nostri ragazzi.

Il Segretario Generale

Franco MADDALENA

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