L’UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE CONTRO LA REGOLAMENTAZIONE CONDIVISA DELLE UTILIZZAZIONI
Alle istituzioni scolastiche del Lazio
Alle Segreterie Nazionali di FLC CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola
È ormai evidente che il contratto delle utilizzazioni del personale della scuola è oggetto di un attacco concentrico. Due anni fa, l’offensiva del ministero della Funzione Pubblica, che volle rinchiuderlo nella camicia di Nesso del decreto Brunetta, inducendo le Organizzazioni Sindacali Nazionali a non firmarlo. Lo scorso anno, la vicenda del prolungato esame del testo sottoscritto, protagonista ancora la funzione pubblica, che portò alla definitiva stipulazione a operazioni ormai effettuate. Quest’anno, infine, l’intervento del MEF, che ha voluto introdurre valutazioni di carattere finanziario, procrastinando nuovamente la conclusione del contratto, che, in effetti, non è ancora oggi definitivamente stipulato.
Accanto alle pressioni delle istituzioni centrali, si deve purtroppo registrare anche l’ostruzionismo delle amministrazioni periferiche. Nelle more della definitiva sottoscrizione del contratto nazionale, le Segreterie Regionali delle organizzazioni sindacali rappresentative del comparto Scuola, sin dal mese di giugno, avevano chiesto all’Ufficio Scolastico per il Lazio di concludere un’intesa provvisoria sulla materia, da perfezionare successivamente alla stipula del contratto nazionale, sull’esempio di quanto stava avvenendo in altre importanti regioni del Paese. Purtroppo, il Direttore Regionale si chiuse allora in un atteggiamento di rigida preclusione, confermato in questi giorni, in occasione della richiesta sindacale di sottoscrivere almeno un accordo sull’utilizzazione degli assistenti amministrativi sui posti di DSGA. Materia, questa, sulla quale la competenza regionale è molto più chiaramente tracciata, giacché, su questo aspetto, il contratto nazionale si limita a operare un mero rinvio a quello regionale, il che spezza, almeno per questa problematica, il rapporto di dipendenza e derivazione che lega la seconda fase alla prima.
Il rifiuto dell’Ufficio Scolastico Regionale ha colto a pretesto le posizioni espresse da SNALS e GILDA, i quali hanno voluto differenziarsi dalle altre sigle, trincerandosi dietro la logica (perdente) del “tutti o nessuno”. Poiché, cioè, non si è avuta un’intesa complessiva sulla materia, non si deve, per le due sigle, stipulare alcuna intesa parziale. Al contrario, le scriventi Segreterie Regionali ritengono che:
1. la questione delle utilizzazioni degli assistenti amministrativi presenta aspetti giuridici (sopra evidenziati) più favorevoli alle ragioni del sindacato, che non sono purtroppo rinvenibili per le altre problematiche del contratto sulle utilizzazioni;
2. quando, come nel caso di specie, esistono spazi di agibilità politico-sindacale, questi vanno comunque e sempre difesi e tutelati, e non abbandonati a chi mostra interesse alla loro abolizione.
Colpisce, in tutta la vicenda, la pervicace volontà dell’Ufficio Regionale di non voler giungere a un accordo, a testimonianza del progressivo, ma inarrestabile, deterioramento delle relazioni sindacali nella nostra regione. La mancata conclusione di un accordo anche parziale sulle utilizzazioni, sulla base di argomentazioni palesemente pretestuose, fa il paio con l’analoga vicenda del contratto per il diritto allo studio (150 ore) che non si è potuto concludere lo scorso anno per la medesima ostilità dell’Ufficio ad accogliere le richieste delle organizzazioni sindacali, pur disponibili ad una mediazione.
Evidentemente, l’USR non apprezza il valore aggiunto di una gestione condivisa del rapporto di lavoro del personale scolastico, alla quale preferisce un’illusoria autosufficienza, peraltro non confortata dall’efficienza dell’azione amministrativa espressa sul territorio. Tutto ciò non potrà non condurre, in tempi brevi, a un contenzioso di cui il sistema scolastico regionale non ha davvero bisogno.
Roma, 24/09/2013
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