Sul sistema di valutazione si avvi il confronto, senza cedere a intimidazioni
 
 
 
 
 
Con  una settimana di ritardo rispetto a quanto era stato annunciato  nell’incontro con i sindacati, lo schema di regolamento sul sistema di  valutazione della scuola approda al consiglio dei ministri, che tuttavia  lo legge ma ne sospende l’approvazione. Strano modo di procedere, anzi,  di non procedere, e viene da chiedersi per quali ragioni. Noi non ne  vediamo di serie per bloccare, ancora una volta, l’avvio di un percorso  di confronto che non si riduca a chiacchiere o alle consuete polemiche  fra opposte barricate ideologiche. 
Pur  con aspetti da approfondire e precisare meglio, l’impianto del  regolamento che ci è stato presentato ci sembra apprezzabile: per la  prima volta si parla di valutazione senza tirare in ballo premi e  sanzioni, il percorso valutativo è chiaramente delineato, muovendo  dall’autovalutazione per approdare alla rendicontazione sociale.  L’obiettivo è dotare le scuole di uno strumento di supporto al  miglioramento delle proprie performance. 
Davvero  pretestuoso, e privo di argomentazioni consistenti, il fuoco di  sbarramento che si alza contro un regolamento davanti al quale si stende  l’intero percorso di acquisizione dei pareri prima della seconda e  definitiva lettura. Un percorso nel quale l’apertura al confronto e la  capacità di ascolto sono doverose. Ma altro è ascoltare e confrontarsi,  altro è cedere a improprie e non meglio precisate pressioni. Se la  titubanza del Ministro e del Governo nascesse da questo, non sarebbe  davvero un buon segnale.
Roma, 10 agosto 2012
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola