Dati come sempre importanti e interessanti, quelli dell’annuale rapporto OCSE,  ma che confermano in buona parte realtà ben note a chi vive  quotidianamente la scuola e i suoi problemi. A chi guarda le cose  dall’esterno, vogliamo far notare che si segnala una tendenza al  miglioramento nel livello di preparazione dei nostri studenti,  nonostante siano nel frattempo peggiorate le condizioni in cui lavorano  gli insegnanti, visto che aumenta il numero di alunni da seguire mentre  stagnano le retribuzioni. Queste ultime, dice il rapporto OCSE, calano in termini complessivi (evidentemente a  causa del taglio degli organici), aggiungendo che, a livello  individuale, un po’ di rimedio è dato dagli scatti di anzianità. Che  questi siano oggi l’unico fattore che permette agli stipendi del  comparto scuola di raggiungere un livello di minima decenza viene così  confermato da fonte autorevole; ci riflettano quanti ne teorizzano con  troppa disinvoltura la cancellazione. Ancora, l’OCSE ci ricorda che il  record di docenti over 50 detenuto dall’Italia non deriva tanto,  come solitamente si sostiene, dalle modalità di reclutamento del  personale, quanto piuttosto dall’innalzamento dell’età pensionabile e  dal blocco del turn over. 
 
Triste  conferma, infine, per quanto riguarda la demotivazione agli studi  indotta dalle crescenti difficoltà nel trovare lavoro: un’emergenza,  quella del lavoro, da assumere come priorità assoluta per ridare  prospettive a intere generazioni e al Paese la capacità di tornare a  crescere.
 
Roma, 9 settembre 2014
 
Francesco Scrima, segretario generale Cisl Scuola
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